Open/Close Menu Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici

A.I.D. rilancia il ruolo dell’associazionismo ed elabora nuove strategie che favoriscano la sostenibilità del sistema diabete.

Roma, 13 dicembre 2012 – Celebra i 60 anni di vita l’A.I.D.-Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei diabetici, la più antica organizzazione di volontariato dedicata all’assistenza e alla tutela delle persone con diabete.

«Fu fondata, infatti, nel 1952, quando il diabete era ancora una malattia poco conosciuta, ma in compenso molto temuta, dal professor Silvestro Silvestri, medico diabetologo nonché ricercatore chimico, e da sua moglie, la dottoressa Margherita Lapenna, una donna dotata di vasta cultura e animo generoso», ricorda Raffaele Scalpone, medico e persona con diabete, Presidente A.I.D. dal 2007.

Da allora sono stati fatti passi da gigante nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura del diabete e, anche grazie all’impegno A.I.D. e della altre associazioni nate in Italia a tutela di chi soffre di questa malattia, dal punto di vista legislativo. «A.I.D. è sempra stata molto attiva nel promuovere l’informazione, l’educazione e l’assistenza alla persona con diabete, potenziando la sensibilità di autorità sanitarie e istituzioni – spiega Scalpone –. Concretamente, ha lavorato cercando di formare e informare le persone che venivano colpite dalla malattia e i loro familiari in modo da migliorare la loro qualità di vita sia dal punto di vista medico sia da quello sociale. Questo anniversario di oggi quindi non rappresenta solo un punto di arrivo di un cammino iniziato nel lontano 1952 ma bensì diventa un trampolino di lancio per un progetto da realizzare nei prossimi anni dal titolo “La Fabbrica del futuro”, che si porrà l’obiettivo di affrontare in termini prioritari e correlati al diritto alla salute della persona con diabete alcuni grandi sfide socio-sanitarie».

 “La Fabbrica del futuro”, presentato oggi nel corso delle celebrazioni dei 60 anni di A.I.D. in Senato, è un ambizioso programma costruito su diversi progetti che toccheranno: la prevenzione delle complicanze invalidanti; la cronicità e l’invecchiamento della popolazione; la sostenibilità del diabete da parte del Servizio sanitario nazionale; l’innovazione diagnostica, strumentale e farmacologica; il finanziamento della ricerca del diabete tipo 1; il diabete nella popolazione migrante; la maternità sicura nelle donne con diabete.

Ogni tema sarà trattato da un team di esperti e produrrà documenti e iniziative relative al diritto alla salute, all’accesso alle cure, al miglioramento della qualità di vita delle persone con diabete. «“La Fabbrica del futuro” vuole essere un luogo virtuoso dove il confronto deve produrre soluzioni, dove l’innovazione e la ricerca incontrano le aspettative delle persone con diabete, dove le sfide socio-sanitarie debbono avere risposte, dove imparare a costruire assieme a medici e pazienti un futuro migliore», conclude Scalpone.

«Le associazioni di volontariato hanno sempre avuto un ruolo importantissimo di sostegno alle persone con diabete e alle loro famiglie – ha detto la senatrice Emanuela Baio, Presidente del Comitato per i diritti della persona con diabete, intervenendo al convegno –. E ciò è ancora più vero oggi per il ruolo centrale che l’empowerment conferisce alla persona, nella rinnovata visione del sistema assistenziale e di cura della malattia».

«Sessant’anni di attività sono molti soprattutto quando vissuti con grande partecipazione e presenza– dice il senatore Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato –. Le idee che ho visto presentare oggi mi fanno pensare che l’impegno dell’associazione nei prossimi, mi auguro moltissimi anni, sarà ancora più concreto e utile ai bisogni delle persone con diabete».

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