LA STORIA DELL’A.I.D.

Nel luglio 1923, Silvestro Silvestri nella Clinica Medica di Roma, per la prima volta in Italia, trattò con insulina un caso di coma diabetico. L’insulina fu preparata nel laboratorio di chimica della clinica seguendo le indicazioni dei fisiologi americani e quelle descritte da Chabanier. Nello stesso anno furono trattati altri otto casi, di cui tre complicati da gravi infezioni. Fu dimostrato subito che l’insulina data per bocca era distrutta dai fermenti digestivi e che altre vie d’introduzione (rettale, vaginale, percutanea, endonasale) davano risultati mediocri e incostanti. La sola via per cui l’insulina si poteva somministrare ottenendo risultati positivi era quella parenterale: per iniezione sottocutanea nell’uso comune, per iniezione intravenosa quando occorreva un’azione rapida come in caso di coma diabetico.

Dopo qualche anno dalla scoperta dell’insulina i diabetici prendono coscienza della loro malattia e sentono la necessità di aggregarsi in Associazioni. Il loro obiettivo è quello di acquisire maggiore conoscenza della malattia per meglio tutelarsi dal punto di vista sanitario, assistenziale, giuridico e sociale. Il 6 novembre 1949 iniziano a Roma le prime riunioni organizzate da Silvestro Silvestri e da sua moglie Margherita Lapenna per fondare l’Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici.

Nel 1952 l’A.I.D. viene costituita legalmente come Associazione di medici e pazienti che viene in aiuto dei diabetici quando questi vedono lesi i propri diritti in tutti i campi della vita. L’A.I.D. è riconosciuta come Ente Morale D.P.R. nr.895 del 31 ottobre 1978. G.U. nr. 18 del 18 gennaio 1979.

Sin dalla sua istituzione l’A.I.D. aderisce all’International Diabetes Federation (IDF).

Alla presidenza dell’Associazione si sono succeduti nel corso degli anni Ercole Vellani, Luigi Silvestri, Francesco Falluca, Paola Rizzoli, Pasquale Montenero e dal 2007 Raffaele Scalpone.

Leggi l’intervista a Raffaele Scalpone Presidente A.I.D.